In Italia la situazione generale circa la disabilità e l’accessibilità è apparentemente ben tutelata dalla legislazione nazionale e regionale, ivi inclusa la tutela costituzionale esistente a partire dal 1960. La normativa sulle disabilità è varia (si basa su due diritti fondamentali: il diritto di eguaglianza ed il diritto alla salute).
L’Italia ha ratificato la Convenzione delle Nazioni Unite sulle Persone con Disabilità (L°18 of 2009) modificando il proprio punto di vista su diversi aspetti: riconoscimento delle condizioni di disabilità, valutazione multidimensionale per l’accesso ai servizi ed ai benefici, proiezione delle politiche di disabilità ecc.
DLe PcD non sono più solo i beneficiari delle politiche di welfare, ma divengono soggetti della legislazione nazionale, regionale e delle politiche locali.
Tuttavia nella vita reale le PcD spesso si trovano a fronteggiare difficoltà dovute ai pregiudizi degli altri, alla presenza di barriere architettoniche o alla mancanza di strutture che potrebbero renderle autonome.
Istruzione
Le PcD hanno il diritto di scegliere il proprio personale percorso formativo e professionale ricevendo supporto individuale a partire dalla giovane età fino all’Università. Purtroppo non sempre i ragazzi ricevono la quantità di ore di supporto cui hanno diritto.
Impiego/Eguaglianza Economica
Un ampio numero di persone con disabilità resta disoccupato: il 35,8% è disoccupato rispetto al 57,8% delle persone senza disabilità. Molte società private sembrano preferire di perdere le agevolazioni fiscali piuttosto che impiegare una persona disabile. Ci sono circa 2.300.000 famiglie con almeno una persona disabile che devono pagare i servizi perché l’assistenza pubblica non è sufficiente a soddisfare i bisogni individuali.
Sanità
Nonostante il diritto alla salute sia riconosciuto per tutti (assistenza sanitaria generale, assistenza durante la riabilitazione, ecc.), le persone con difficoltà cognitive e mentali ancora affrontano difficoltà nell’assistenza medica ed ospedaliera: i reparti non hanno la giusta preparazione e il personale non è sempre adeguato a far fronte a certe situazione difficili.
Vita sociale e Accessibilità
Circa l’80% delle PcD sono completamente inattive dal punto di vista sociale ed un milione di queste attribuisce la propria scelta ai problemi di salute ed alla mancanza di infrastrutture adeguate. La Legge 104/92 sul punto affronta questo aspetto della vita delle PcD affrontando problemi come: i servizi di assistenza, i trasporti, la rimozione delle barriere architettoniche, la riduzione delle tasse. ecc.
Valuable Network è una rete europea di aziende del settore dell’ospitalità socialmente responsabili. E’ stato realizzato nell’ambito del progetto Erasmus + “On my own … at work”. Un gruppo di associazioni a tutela della disabilità, università, hotel e una fondazione per le pari opportunità hanno elaborato e sperimentato tre strumenti che ora sono promossi attraverso la rete:
– una app per i discenti/lavoratori con disabilità intellettuali,
– un video-tutorial per una corretta relazione tra le persone con disabilità intellettuali ed i loro colleghi,
– un e-learning per manager del settore dell’ospitalità mirato a certificare gli sforzi dell’azienda nel settore dell’inclusione lavorativa
(3 diversi bollini corrispondono a tre diversi livelli di impegno: bronzo, argento, oro).
La Cooperativa Il Portico è stata fondata nel 1984 con lo scopo, condiviso da alcuni operatori del centro di assistenza psichiatrica diurno in Passirana (Rho), alcuni utenti dei servizi psichiatrici e i membri di alcune famiglie, di offrire aiuto per l’inclusione sociale attraverso l’ottenimento di un lavoro stabile e stimato. Il ventaglio di opportunità è stato diversificato ed oggi, in aggiunta a persone con problemi psicologici, tutte le categorie di persone vulnerabili sono impiegate nella cooperativa. Questo è stato possibile grazie alla relazione tra gli stakeholder pubblici (ad esempio ospedali, municipi) e privati (ad esempio società locali, fondazioni). Attualmente la cooperativa offre lavoro a 320 persone di cui 140 in situazione di vulnerabilità.
Il progetto, della durata di 10 mesi, promosso dall’associazione Amici di Galiana Onlus e monitorato da Progetto Tuscia, ha coinvolto 11 giovani tra i 18 e i 35 anni con disabilità e disturbi mentali, con l’obiettivo di formarli a nuove competenze nel settore agricolo spendibili nel mercato del lavoro per un successivo inserimento socio-lavorativo, anche autonomo. Le aziende coinvolte nel progetto fanno tutte parte della rete Sol.Care Bio-Social Agricolture. Il progetto fa parte dei più ampi progetti sociali sia di ProjectTuscia che della rete SOLCARE, in base ai quali, a livello economico, legare la gestione dei processi produttivi alla creazione di servizi e benessere per le persone coinvolte significa contribuire alla creazione di percorsi di sviluppo nelle aree rurali, consolidando la rete di servizi disponibili e diversificando le opportunità di reddito.